L’instabilità della disponibilità e dei prezzi delle materie prime
Nel recente passato il continuo aumento dei costi delle materie prime e la carenza di disponibilità hanno pesantemente impattato sulla logistica di magazzino e sulla gestione finanziaria. La situazione è solo parzialmente rientrata.
Le aziende devono identificare il giusto compromesso tra la necessità di fare scorte per scongiurare il rischio di rimanere senza componenti e l’onere economico e organizzativo della sovra disponibilità.
La disponibilità teorica media delle materie prime deve essere divisa per gli scarichi medi giornalieri per poter determinare la copertura teorica. Questa deve essere confrontata con la vita utile del componente per definire un lotto economico che comporti una ragionevole vita utile residua al momento dell’impiego.
Al momento della rilevazione di una non conformità non sanabile il laboratorio deve essere chiamato ad assegnare al lotto non conforme uno status di qualità. Definito che il lotto possa essere recuperato in lotti successivi se diluito nelle produzioni, il laboratorio identifica in quale categoria di prodotti possa essere recuperato e in che percentuale.
L’analisi non può prescindere dalla “shelf-life” e dai costi di rianalisi.
Implementando un sistema verticale è possibile ottenere indicazioni accurate sui fabbisogni. Le proposte di acquisto, come risultato del tradizionale calcolo dell’mrp devono essere ulteriormente processate per suggerire il lotto “economico”, cioè l’acquisto dai fornitori qualificati, del maggior quantitativo di MP, compatibile con il fabbisogno produttivo, che consenta di sfruttare le economie di scala.
In presenza di una non conformità “recuperabile”, il sistema deve garantire la completa tracciabilità del processo di ri-utilizzo, reso sicuro, negli step dove richiesto, dall’approvazione di un responsabile, prima del rilascio della quota di recupero.
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